Studio GRIFFIN: Daratumumab aggiunto al regime RVd nei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi candidati a trapianto


Il trattamento con Lenalidomide ( Revlimid ), Bortezomib ( Velcade ) e Desametasone ( RVd ) e il trapianto autologo di cellule staminali ( ASCT ) rappresentano la terapia standard di prima linea per i pazienti eleggibili al trapianto con mieloma multiplo di nuova diagnosi ( NDMM ).

Lo studio GRIFFIN ha valutato l'aggiunta di Daratumumab ( D; Darzalex ) al regime RVd ( D-RVd ) nei pazienti mieloma multiplo di nuova diagnosi, idonei al trapianto.

Lo studio di fase II, multicentrico, ha randomizzato 207 pazienti in un rapporto 1:1 a ricevere in induzione D-RVd o RVd ( 4 cicli ), seguiti dal trapianto ASCT, da un consolidamento con ulteriori due cicli D-RVd o RVd e da una successiva terapia di mantenimento con Lenalidomide o Lenalidomide più Daratumumab ( 26 cicli ).

L'endpoint primario dello studio era il tasso di risposta completa stringente ( sCR ) entro la fine del consolidamento post-ASCT.

Il tasso di risposte alla fine dei 2 cicli di consolidamento post-trapianto era più elevato nel gruppo trattato con Daratumumab: risposta completa stringente 42.4% con D-RVd versus 32.0% con RVd ( odds ratio, OR 1.57; 95% CI 0.87–2.82; p=0.068 ).

Con un follow-up più lungo ( mediana 22.1 mesi ), la profondità della risposta è migliorata e i tassi di risposte complete stringenti sono stati, rispettivamente, pari a 62.6% con regime D-RVd contro 45.4% con regime RVd ( p=0.0177 ).

E' stata osservata una differenza a favore del regime D-RVd anche nei tassi di negatività della malattia residua minima ( MRD ) ( soglia 10-5 ) nella popolazione intent-to-treat ( 51.0 vs 20.4%; p inferiore a 0.0001 ).

Il tasso di sopravvivenza senza progressione ( PFS ) a 24 mesi è stata del 95.8 e dell'89.8% rispettivamente.
4 pazienti nel gruppo D-RVd ( 3.8% ) e 7 pazienti nel gruppo RVd ( 6.8% ) hanno presentato progressione.

Gli eventi avversi ematologici di grado 3-4 sono risultati più comuni con il regime D-RVd. Si sono verificate più infezioni complessive con D-RVd, ma il tasso di infezione di grado 3-4 è stato simile nei due bracci.

In conclusione, nei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi, candidabili a trapianto, l’aggiunta di Daratumumab al regime RVd in induzione e nel consolidamento ha migliorato la profondità della risposta valutata come risposta completa stringente e come malattia minima residua.
Non sono emersi problemi di sicurezza. ( Xagena2020 )

Voorhees PM et al. Blood 2020; 136: 936–945

Emo2020 Onco2020 Farma2020


Indietro

Altri articoli


Lo studio di fase 2 di Total Therapy ( TT ) IIIB ha incorporato Bortezomib ( Velcade )nel trapianto tandem...


La terapia con cellule CAR-T, Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ), ha mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da...


Gli esiti per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi ( NDMM ) sono eterogenei, con una sopravvivenza globale...


Gli inibitori della gamma-secretasi ( GSI ) aumentano la densità dell'antigene di maturazione delle cellule B ( BCMA ) sulle...



L'uso di anticorpi bispecifici ( BsAb ) nel trattamento del mieloma multiplo ( MM ) recidivante / refrattario sta mostrando...



Nello studio di fase II ELOQUENT-3, Elotuzumab ( Empliciti ) combinato con Pomalidomide ( Imnovid ) / Desametasone ( EPd...


CARTITUDE-1, uno studio di fase Ib/II che ha valutato la sicurezza e l'efficacia di Ciltacabtagene autoleucel ( Cilta-cel; Carvykti )...